NOME: Matteo
COGNOME: Castelli
ETA’: 25
SQUADRA: Saronno Castor
N° MAGLIA: 19
MOTTO: vivi e lascia vivere
SOPRANNOME: Teo
RUOLO: Ala destra e sinistra
Ciao Teo, benvenuto a : “Conosci i Saronno Comets?” Cominciamo con due semplici domande. Ti è sempre piaciuto il tchoukball? Da quanto tempo giochi?
–Diciamo che ho incominciato a giocare a tchoukball per motivi di famiglia… e mi sono appassionato! Gioco a tchoukball da una dozzina d’anni
Come sono andati i campionati in cui hai partecipato?
–Diciamo che difficilmente i campionati a cui ho partecipato avrebbero potuto avere esiti più disparati: il primo campionato con i Pollux siamo arrivati in finale, il secondo anni terzi, poi il terzo anno siamo arrivati decimi su dodici toccando la parte bassa della classifica, ci siamo risollevati l’anno successivo per poi arrivare ultimi nel 2010/2011, destinati alla serie B ma grazia ad un “salvataggio” in extremis siamo rimasti in serie A e abbiamo ottenuto un paio di piazzamenti a metà classifica fino al mio approdo quest’anno nei Castor. Insomma, per ricapitolare: 2°-3°-10°-7°-10°-7°-6°
Come riesci a coniugare sport e studio universitario?
–Cercando di sfruttare tutti i tempi morti possibili, come utilizzando le 5 ore di viaggio di andata e ritorno da Lendinara per prepararmi per il test di statistica. Ma non sempre ci riesco…
Qual è stata la tua prima grande soddisfazione su un campo da tchoukball?
–Senza dubbio la vittoria con i Limbiate crazy forgs nella semifinale del primo campionato.
Raccontaci una delle giocate che proprio non puoi dimenticare.
–Sinceramente non me ne ricordo una in particolare, le ho dimenticate tutte… Mi ricordo di quella partita con i Ferrara Wildnuts nel girone di andata del 4° campionato in cui sono riuscito a segnare 10 punti su 11 nel terzo tempo, riuscendo così a portare a casa la partita.
La stagione più brutta che hai vissuto?
–La quinta: avevamo iniziato gli allenamenti con delle altissime aspettative, ma a sei giorni dall’inizio del campionato la squadra si è “spaccata”, alcune persone hanno lasciato e abbiamo pure giocato piuttosto male la stagione, arrivando ultimi e andando così incontro alla (scampata) retrocessione.
Quali sono le tue sensazioni prima di entrare in campo?
-Generalmente sono tranquillo, ma l’approccio nei confronti della partita dipende di solito da come gioco i primi cinque minuti: se la partita è importante e incomincio a giocare bene riesco a rimanere concentrato, altrimenti incomincio ad inalberarmi e a commettere errori.
Quale è stata la persona che più ha creduto in te?
-Ce ne sono parecchie, ma quello che più ha creduto in me è stato Andrea Lanza, che mi ha allenato nei Pollux per molti anni: è una persona che sa come incoraggiarti e motivarti.
Cosa vuol dire per te giocare nei Castor?
–Aver raggiunto il top.
Obiettivi futuri?
–Divertirmi!
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